Nell’introduzione al primo volume della collana “Fonti e materiali per la storia della Chiesa italiana in età contemporanea. Le lettere pastorali”, Daniele Menozzi ricorda che l’origine della lettera pastorale è stata fatta risalire talora alle epistole di san Paolo a Timoteo e Tito, anche se il «modello più ravvicinato» è costituito dalle lettere pasquali che i vescovi di Alessandria, a partire dal secolo III, inviavano annualmente alle loro Chiese per la quaresima e per trattare problemi d’attualità. Dal secolo IX «la lettera pastorale tende a scomparire» per tornare in uso in età moderna con Carlo Borromeo, che rinnoverà tale genere letterario e ne farà «uno strumento rilevante di governo della diocesi, per introdurre riforme, istituire nuove forme di pietà, spiegare il significato di feste e devozioni, promuovere provvedimenti di natura sociale» (1).
Nel corso del Seicento si riscontra uno scarso utilizzo di questo strumento, che sarà ripreso nel Settecento per la promozione della fede (pietà, devozione, penitenza, preghiere di richiesta e di ringraziamento) e per la riforma della Chiesa, ma anche per istruire i fedeli rispetto all’«insorgere di conflitti intraecclesiali – a cominciare dalle questioni sorte attorno alla bolla Unigenitus» – e più tardi rispetto ai grandi cambiamenti politici quali la Rivoluzione francese e l’Impero napoleonico (2).
Dopo l’età rivoluzionaria «l’interesse per le pastorali tende a scemare; [...] ormai buona parte degli ordinari si limita ad emanare la pastorale inaugurale, ricorrendo poi al documento solo in alcune occasioni di grande rilevanza», preferendo «la regolare pubblicazione di indulti, avvisi ed editti di ampiezza più limitata. Non va tuttavia dimenticato che anche in questi documenti affiora una sia pur rapida valutazione delle circostanze del momento che risulta di un certo interesse» (3).
Una svolta significativa si ha verso la metà dell’Ottocento quando, su impulso di Pio IX e delle sue encicliche, i vescovi rispondono con apposite lettere pastorali, in particolare con la lettera quaresimale, che da semplice foglio di dispensa per l’uso di cibi diventa un vero e proprio piccolo trattato, in cui esortare il popolo alla penitenza e nello stesso tempo richiamarlo rispetto a problemi sociali che andavano sorgendo.
Questi cenni storici permettono di fare luce anche sulla produzione e sulla conservazione delle lettere pastorali dei vescovi di Como.
La documentazione inerente al periodo che va dal secolo XVII alla prima metà del secolo XIX si trova nella serie
I.II.VIII “Titolo VIII – Circolari, Beneficenza pubblica” e precisamente nella sottoserie “Circolari vescovili” per le carte fino al 1827, nella sottoserie “Fascicoli annuali” per le carte dal 1828, anno in cui fu adottato il titolario con relativo protocollo.
Il materiale di questo periodo si presenta costituito in gran parte da circolari, editti, avvisi, in formato di un foglio o di un bifolio, anche quando nel titolo è riportata la scritta “lettera pastorale”. Gli interventi dell’ordinario, talvolta del vicario generale della diocesi o del cancelliere della curia vescovile, riguardano la dispensa quaresimale, la concessione di indulgenze, l’indizione di preghiere, l’esposizione del Santissimo Sacramento, lo svolgimento di processioni contro calamità naturali, per la salute di ecclesiastici o di autorità civili.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, quando la lettera pastorale si trasforma anche dal punto di vista della forma, diventando quasi sempre un opuscolo, si viene a formare una raccolta di questa nuova tipologia documentaria a cura, in particolare, di Giovanni Battista Gianera, il cancelliere della curia vescovile di Como autore di quel riordino dell’archivio vescovile che avrebbe in parte stravolto l’originaria sedimentazione delle carte.
La serie “Lettere pastorali, circolari ed encicliche” comprende, quindi, la documentazione prodotta, per lo più, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento ed è suddivisa in cinque sottoserie:
- la prima sottoserie con le lettere pastorali e le circolari dei vescovi di Como;
- la seconda con encicliche e documenti pontifici;
- la terza, la quarta e la quinta con materiale dei vescovi di altre diocesi, ripartito, rispettivamente, in lettere pastorali, circolari, omelie / discorsi / allocuzioni.
In origine, però, il materiale era stato ordinato, in gran parte, per argomento, come risulta dalla scritta riportata sulle buste. Successivamente – forse in occasione della sistemazione operata da Alberto Bianchi, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta del sec. XX? – si è provveduto a ordinare le lettere pastorali secondo il soggetto che le produsse e in ordine cronologico. Questo lavoro però non fu portato a termine, tanto che rimane una busta in cui si trovano le lettere pastorali di altri vescovi relative «all’istruzione religiosa» (sottoserie III, busta 9, fasc. 24) (4).
La sostituzione di parte delle buste e la numerazione non sempre chiara riportata su di esse (stesso numero ripetuto più volte) non hanno permesso di ricostruire con precisione l’ordine originario. Si riporta, comunque, quanto indicato sul dorso delle buste, con relativa numerazione a volte in cifre romane, a volte in cifre arabe:
VII. Circolari Carsana 1870 - 1878;
VIII. Circolari Carsana 1879 - 1883;
VIII. Circolari Carsana 1884 - 1888;
3. Messaggi per giubilei. Lettere quaresimali ed A(zione) C(attolica) 1870 - 1900;
4. Commemorazione santi 1890 - 1900;
I. Circolari vescovili 1853 - 1902;
N. I. Circolari sul 1886. Giubileo 1901 concesso dal santo Padre. Varie;
II. Circolari vescovili congressi cattolici 1879 - 1897;
N. II. Circolari vescovili comunicanti encicliche papali;
III. Circolari vescovili SS. Vergine 1867 - 1905;
III. Pastorali annuncianti s. visita pastorale;
IV. Circolari vescovili sulla questione sociale. Dal 1876 al 1905;
V. Doveri cristiani 1878 - 1908;
V. Circolari varie diocesi 1871 - 1886;
VI. Encicliche papali vescovili matrimonio 1902;
VI. Circolari vescovili 1859 - 1869;
VII. Encicliche papali 1895 - 1910;
VIII. Encicliche papali 1878 - 1894.
DESCRIZIONE DELLE SOTTOSERIE IN
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Fruizione
Strumenti di corredo:
Anna Rossi, Curia vescovile di Como. Lettere pastorali, circolari ed encicliche. Inventario n. 26, 2010, sala di consultazione.
Bibliografia:
Lettere pastorali dei vescovi della Lombardia, a cura di X. Toscani e M. Sangalli, Roma, Herder, 1998, pp. 75-138.
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Note
(1) Lettere pastorali dei vescovi dell’Emilia Romagna, a cura di D. Menozzi, Genova, Marietti, 1986, pp. XII-XIII.
(2) Ibi, pp. XIV-XVI, XIX.
(3) Ibi, p. XX.
(4) La busta era già stata sostituita da don Saverio Xeres, che aveva riportato «Lettere pastorali di vari vescovi sull’istruzione religiosa».