Su impulso del
Comitato parrocchiale si costituisce nel gennaio 1905 il Circolo popolare cattolico di San Giorgio in Como.
Nell'adunanza generale del 19 aprile 1906 i soci approvano lo statuto, cui segue, il 13 giugno dello stesso anno, l'assenso del vescovo di Como, Alfonso Archi.
Scopo dell'associazione è quello di «offrire agli ascritti l'occasione ed il modo di riunirsi frequentemente per conferire su argomenti interessanti la vita religiosa, civile e sociale, specialmente cittadina e parrocchiale», oltre a fornire un servizio, anche per i parrocchiani, per gli uffici di "Segretariato del popolo", ad esempio, dando informazioni, stendendo ricorsi e iscrivendosi alla Cassa nazionale di previdenza.
Vi possono aderire persone che abbiano compiuto i quindici anni, con un contributo mensile di 30 centesimi.
Dopo i primi anni presso un locale di casa Porta nel borgo di Vico, l'associazione si trasferisce, nel 1909, nello stabile comune con l'
oratorio e con le altre associazioni della parrocchia.
Come da scopi statutari, oltre alle adunanze del consiglio direttivo, periodicamente si tengono le assemblee generali dei soci. Tra gli argomenti affrontati vi sono, per le questioni di attualità, il rapporto tra i cattolici e la guerra o tra l’Italia e il papato, per le questioni sociali, i benefici delle assicurazioni di invalidità e di vecchiaia, e, per i temi propriamente culturali, il rapporto tra scienza e fede o il centenario dantesco.
Risulta ancora attivo all'inizio del 1940, quando, con lettera del 22 febbraio, Alessandro Macchi, vescovo di Como, invita il Circolo popolare, pur riconoscendo il valore della sua azione, ad unirsi al Gruppo uomini cattolici della parrocchia di San Giorgio.
Due registri di verbali delle adunanze dei soci per il periodo dal 1915 al 1933, alcune fatture e la lettera del vescovo Macchi sono quanto rimane dell'archivio.
Lo statuto dell'associazione è conservato nell'Archivio storico della diocesi di Como
(Curia vescovile di Como, Titolo VI, Associazioni laicali - statuti, busta 5).