Tra il materiale denominato genericamente "Miscellanea" si conservavano cinque buste relative alle due guerre mondiali, riportanti la collocazione dello scaffale VII, fila 3, faldoni 7-10 e fila 4, faldone 1.
Nel lavoro di sistemazione di questa documentazione alla fine degli anni Ottanta del Novecento - precisamente tra l'11 aprile e il 7 giugno 1989, come indicato sulle camicie dei fascicoli -, Alberto Bianchi, un volontario dell’archivio vescovile, si limitò a riportare l'indicazione di quanto contenuto nelle buste in un elenco manoscritto e su fogli apposti alla costola delle buste.
Sotto questi fogli si sono trovate scritte precedenti da attribuire a don Gentile Riva, addetto all'archivio della curia tra il 1979 e il 1987, il quale
– quasi sicuramente
– sistemò la documentazione seguendo il riordino che aveva portato alla creazione di un'unica serie denominata "Memorie guerra", voluta
– è sempre un'ipotesi
– dal cancelliere di curia, Giovanni Baserga.
Sulle costole delle buste si trova anche un numero progressivo da 1 a 5, che corrisponde parzialmente alla sequenza della collocazione sullo scaffale VII, ripresa da Bianchi. Nell'attuale riordino si è ricostituito l’ordine progressivo segnalato da Riva:
- scaffale VII, fila 3, faldone 7, corrispondente al numero «3», ora busta 4, Seconda guerra mondiale;
- scaffale VII, fila 3, faldone 8, corrispondente al numero «4», ora busta 5, Prima Guerra mondiale;
- scaffale VII, fila 3, faldone 9, corrispondente al numero «5», ora buste 6-7, Prima guerra mondiale;
- scaffale VII, fila 3, faldone 10, corrispondente al numero «1», ora buste 1-2, Seconda guerra mondiale;
- scaffale VII, fila 4, faldone 1, corrispondente al numero «2», ora busta 3, Seconda guerra mondiale.
Bianchi ha inserito tutti i fascicoli in nuove camicie. Sono spesso presenti le camicie coeve alla creazione del fascicolo, anche se, in alcuni casi, sono stati fatti spostamenti riutilizzando le camicie per altri fascicoli (se ne dà indicazione nelle schede dei fascicoli dell’inventario).
La conservazione delle camicie originali riveste una particolare importanza in quanto – soprattutto per i fascicoli della Seconda guerra mondiale – permette di risalire al "soggetto produttore" delle carte:
- i fascicoli inseriti nelle buste «1» e «2» (tranne il fascicolo con segnatura attuale busta 3, fasc. 8) presentano scritte di mano di Giovanni Baserga, cancelliere della curia vescovile di Como;
- i fascicoli inseriti nella busta «3» (tranne il fascicolo con segnatura attuale busta 4, fasc. 9) sono stati prodotti direttamente dal vescovo di Como, Alessandro Macchi.
Per quanto riguarda le carte della Prima guerra mondiale, sono stati rinvenuti documenti protocollati. Dai registri risulta, però, che i documenti non fossero stati classificati in uno degli otto titoli del sistema in uso presso la curia vescovile. Per due documenti (anno 1917, n. 591 e anno 1920, n. 1069, ora in busta 5, fasc. 3, s.fasc. 1) il protocollo riporta: «Vedi carteggio speciale». Si può dedurre, quindi, che i fascicoli, fin dal suo costituirsi, non facessero parte di alcuna serie già presente in archivio.
Occorre, però, al contempo segnalare che due documenti presentano un titolo di classificazione:
- anno 1916, n. 890 (busta 7, fasc. 4, s.fasc. 1, cc. 21-23), circolare posta sotto il titolo VIII (nel fascicolo di questa serie, in realtà, non si trova la circolare, ma i documenti che hanno portato all’emanazione della circolare);
- anno 1919, n. 794 (busta 7, fasc. 4, s.fasc. 1, c. 58), minuta di Alfonso Archi, vescovo di Como, relativa al seminario di Sant’Abbondio, classificata sotto il titolo V, dedicato proprio ai seminari.
I fascicoli sono costituiti da:
- lettere e cartoline di cappellani militari e “del lavoro” (preti incaricati di svolgere il loro ministero presso operai emigrati, soprattutto in Germania), di soldati e di privati;
- relazioni dei parroci sull’attività svolta durante le guerre;
- moduli della Segreteria di Stato della Santa Sede per la ricerca di prigionieri, profughi e dispersi;
- circolari, opuscoli, volantini, fotografie.
Per la Seconda guerra mondiale vi sono, inoltre, numerosi articoli di giornale che Giovanni Baserga conservò, suddividendoli per argomento.
Sempre a Baserga si deve un’importante raccolta di volantini e opuscoli di propaganda (busta 3, fasc. 6; il materiale è stato riprodotto su supporto digitale).
Da ultimo, riguardo alla tutela delle opere d’arte e degli archivi, la documentazione inerente alla Seconda Guerra mondiale si trova in questa serie (busta 1, fasc. 3, s.fascc. 1 e 5), mentre per la Prima Guerra mondiale si trova nella
serie III.III “Ufficio d’arte sacra” (s.serie I, busta 2, fasc. 8).
Riproduzioni digitali della busta 3, fasc. 6 (collocazione: sala di consultazione, cd-rom)
: possibilità di fare fotocopie (non di interi fascicoli), chiedendo l’autorizzazione al personale. Non è possibile fare riproduzioni con la macchina digitale.