Una diplomatista e un restauratore conversano su reimpiego e restauro di materiali pergamenacei.
Tra Medioevo ed Età Moderna, non necessariamente lo scarto di supporti scrittori ormai privi della loro utilità originaria ne segnava anche la fine materiale. Contratti ormai privi di efficacia giuridica, codici musicali, testi biblici e patristici sono stati anzi riutilizzati, sovente con grande creatività, nella fabbricazione di disparati oggetti di vita quotidiana, che oggi richiedono l'attento impegno degli operatori culturali affinché siano preservati nel tempo per la conservazione e per la fruizione. Questi materiali inoltre sollecitano a vari livelli la curiosità e l'attenzione dello studioso, che può indagarne il loro "aspetto" originario, ma anche le tecniche, le forme e le finalità per cui furono impiegati. Di questi temi affascinanti e ancora poco esplorati parleranno Marta Mangini, diplomatista e docente di Storia del libro manoscritto presso l'Università degli Studi di Milano, e Andrea Oltolina, monaco benedettino e restauratore presso il laboratorio annesso alla Comunità monastica di Dumenza, che presenteranno anche "casi di studio" tratti dal prezioso deposito documentario dell'Archivio storico della diocesi e per la prima volta - e in via del tutto straordinaria - esposti al pubblico.