1468 - 1936
156 buste, 15 volumi, 60 pergamene e 1 pergamena di reimpiego, disegni (verifica in corso)
Produzione:
– Durini <Moltrasio, sec. XIV - >;
– Terzaghi <Gorla Minore e Gorla Maggiore, sec. XIV ca. - sec. XIX>;
– Candiani <Busto Arsizio, sec. XIII - sec. XX>.
Conservazione:
– Durini <Moltrasio, sec. XIV - >, fino al settembre 2001.
– Archivio storico della diocesi di Como <Como>, dal settembre 2001.
L’archivio, collocato presso la villa Durini Ajmone Cat di Tavernola (Como), è stato depositato dalla contessa Carlangela Durini, la quale lo ha lasciato in dono alla sua morte, nel 2006.
I Durini, originari di Moltrasio (comune in provincia di Como), si spostarono sul finire del Quattrocento nella città di Como, dove, tra l’altro, risultano presenti nel secolo successivo quali membri del Collegio dei decurioni.
L’ascesa della famiglia si deve a Giovanni Giacomo (1573 - 1639) e alla sua attività di mercante di seta e di oro, nonché di banchiere, attività che incrementò trasferendosi, alla fine del Cinquecento, a Milano. Nel 1648 i figli, grazie al patrimonio paterno, poterono acquistare il titolo di conte di Monza da Luigi e Gerolamo De Leyva, titolo confermato da Filippo IV nel 1652.
Da allora i Durini andarono trasformandosi progressivamente in importanti proprietari terrieri, fino ad essere annoverati, nel 1741, nel patriziato milanese.
Con la discendenza di Giovanni Giacomo, figlio di Giovanni Battista del fu Giovanni Giacomo (1648 - 1707), la famiglia si divise in due rami: quello primogenito di Giovanni Battista (1685 - 1734) e quello secondogenito di Giuseppe (1687 - 1759). Un altro fratello, l’ultimo dei nove figli, Carlo Francesco (1693 - 1769), inquisitore a Malta, divenne noto per l’attività diplomatica al servizio della Santa Sede come nunzio in Svizzera dal 1739, quindi a Parigi dal 1744 al 1753, ottenendo, una volta fatto ritorno in Italia, il cardinalato e la nomina a vescovo di Pavia.
Tra i personaggi del primo ramo si ricordano Antonio Durini (1770 - 1850), podestà di Milano negli anni 1807 - 1814 e 1827 - 1837, e i figli Carlo (1814 - 1891), combattente durante le Cinque giornate di Milano nel 1848, e Alessandro (1818 - 1892), pittore. Il figlio di quest’ultimo, Antonio (1853 - 1934), lasciò scritto nel suo testamento di istituire una fondazione intitolata ad "Alessandro Durini" (1938), erede delle opere paterne e di quelle di epoca sei-settecentesca a lui pervenute dalla raccolta di famiglia, poi donate al comune di Milano e attualmente esposte in diversi musei pubblici milanesi.
Da Giuseppe, capostipite del ramo cadetto, marito della contessa Costanza Barbavara, nacquero otto figli, tra cui Marianna (ante 1734 - post 1789), badessa in San Maurizio al Monastero Maggiore di Milano, e Angelo Maria (1725 - 1796), ancor oggi citato come "il cardinal Durini", nunzio pontificio a Varsavia dal 1766 al 1776, famoso anche per essere un mecenate delle arti, per aver fatto rinnovare e costruire due importanti ville del lago di Como, Balbiano (1787 - 1790 ca.) e Balbianello (1790 - 1796 ca.) e, non ultimo, per una sua pregevole collezione di libri, da lui stesso donata alla Biblioteca di Brera nel 1795 (1).
La discendenza fu portata avanti da Carlo (1729 - 1793), che sposò nel 1763 Maria Teresa Terzaghi (1746 - 1806), unica erede dei marchesi del ramo di Gorla Minore (2).
Un suo nipote, Giuseppe (1800 - 1850), entrò a far parte del Governo provvisorio di Milano durante le Cinque giornate. Sostenitore dell’annessione della Lombardia al Piemonte, morì in esilio a Novara.
Il figlio primogenito di questi, Giulio (1839 - 1907), avvocato e primo sindaco di Gorla Minore nel 1862 dopo la proclamazione del Regno d’Italia, contrasse matrimonio nel 1867 con Carolina Candiani (1846 - 1922), figlia del cavalier Giovanni, noto industriale di Busto Arsizio. Nel 1880 fu tra i promotori della costruzione della linea ferroviaria della Valle Olona, mentre nel 1891, insieme alla moglie, fondò il teatro sociale di Busto Arsizio. In Valle Olona aprì una tessitura denominata "Tessitura Durini".
Sei furono i figli, di cui si menzionano Ercole (1876 - 1968), la cui discendenza continua ancora oggi con un pronipote omonimo, nato nel 1994, e Gian Giuseppe detto Gino (1875 - 1958), padre di Carlangela in Ajmone Cat (1903 - 2006).
Fruizione
Strumenti di corredo:
Inventario manoscritto, anni Venti sec. XX, originale in deposito; copia in sala consultazione.
Pergamene dell'Archivio storico della diocesi di Como. V. Famiglia Durini, a cura di Elisabetta Canobbio, 2009, sala di consultazione.
Rimandi a documentazione correlata:
Fondo Famiglia Durini. Ramo primogenito:
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=210690
Bibliografia:
R. Calzini, P. Portaluppi,
Il palazzo e la famiglia Durini in due secoli di vita milanese 1648-1848, Milano, Bestetti e Tuminelli, 1923;
F. Forte,
Monza e i Durini (1648), in «Rivista di Monza», I nr. 7 (dicembre 1933);
F. Forte,
Monza e i Durini. L’eredità dei de Leyva e l’erario spagnuolo, in «Rivista di Monza», II nr. 1 (gennaio 1934);
F. Forte,
Monza e i Durini. Saggezza italiana e ingordigia spagnuola, in «Rivista di Monza», II nr. 2 (febbraio 1934).
C. Geddo,
Il cardinale Angelo Maria Durini (1725 - 1796). Un mecenate nell’Europa dei Lumi fra arte, lettere e diplomazia, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale
, 2010.
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Note:
(1) Elenco dei libri in Asdc, Famiglia Durini, Titolo II, busta 17, fasc. 19, edito in Omaggio al cardinale Angelo Maria Durini mecenate di lettere ed arti. Atti dell’incontro alla Biblioteca nazionale Braidense, Milano, 26 gennaio 2012, a cura di Cristina Geddo, Novara, Poligrafica Moderna, 2013, pp. 61-119.
(2) La presenza della famiglia Terzaghi a Gorla è accertata a partire dal secolo XIV quando, nel 1388, Giacomo Terzaghi istituì un legato per la celebrazione di messe nella chiesa parrocchiale dei Santi Lorenzo e Vincenzo in Gorla Minore (P. Ferri - L. Tovagliari, Gorla Minore - Prospiano. Una storia nella Storia, Gorla Minore, Comune di Gorla Minore, 1987, pp. 327, 434).
Nel corso dei primi decenni del Seicento l’importanza della famiglia andò crescendo grazie all’acquisizione di un notevole patrimonio immobiliare a Gorla e a Prospiano, nell’ottica anche di ottenere un titolo nobiliare. Al contempo vennero ricoperti significativi incarichi sia ecclesiastici, con Giovanni Giacomo nominato canonico maggiore della cattedrale di Milano nel 1593, sia civili, con Francesco Bernardino, fratello di Giovanni Giacomo, eletto podestà di Milano nel 1618 e ancora nel 1625.
Il figlio di questi, Carlo Giovanni Giacomo, canonico di Santa Maria della Scala in Milano, il 23 giugno 1650 ricevette il titolo di marchese di Gorla Minore, Gorla Maggiore, Prospiano e Solbiate Olona. Alla sua morte, nel 1667, il feudo venne diviso in due rami: Gorla Minore con Solbiate e Gorla Maggiore con Prospiano.
Un secolo dopo con l’ultimo erede del primo ramo – Carlo Ettore, defunto nel 1772, la cui figlia Maria Teresa era andata in sposa a Carlo Durini – il titolo passò al ramo di Gorla Maggiore. Il casato terminò nel 1881 alla morte di Carlotta Terzaghi.