1661 set. 10 - 1684 giu. 10
308 carte
Produzione:
– Famiglia Erba Odescalchi <Como, sec. XIV - sec. XIX>;
– Famiglia Albertoni <Cremona, sec. XII - >.
Conservazione:
– Famiglia Erba Odescalchi, <Como, sec. XIV - sec. XIX>, 1661 - 1872.
Nel 1694, alla morte di Antonio Maria Erba, destinatario di questo epistolario, le lettere furono ereditate dal primogenito Alessandro Maria, consigliere segreto dello Stato di Milano. Da questi, sempre per via primogeniturale, passarono al figlio Luigi, principe di Monteleone, marchese di Mondonico, successivamente al figlio di quest’ultimo, Antonio Maria, morto nel 1832, e infine al figlio di Antonio Maria, Luigi.
Questi, non avendo discendenti, consegnò l’epistolario al fratello Alessandro, principe di Monteleone e marchese di Mondonico (Epistolario innocenziano. Lettere del card. Benedetto Odescalchi e di Innocenzo XI° papa, a cura di Pietro Gini, Como, Società storica comense, 1977, Raccolta storica 12, pp. XX-XXI. D’ora in poi, Gini, Epistolario 1977).
– Albertoni <Cremona, sec. XII? - >, 1872 - 1943.
Nel 1872, Alessandro Erba, mentre si trovava moribondo in Ungheria presso il figlio Innocenzo, decise di donare «gran parte dell’archivio Erba-Odescalchi» alla sorella Amalia, moglie del conte Francesco Albertoni di Cremona, in modo che rimanesse in Italia (1).
Francesco e Amalia Albertoni trasmisero le lettere al figlio Alberto e questi, a sua volta, al figlio Boni (Gini, Epistolario 1977, p. XXI).
– Curia vescovile di Como <Como, sec. IV fine ca. - >, 1943 - ca. 1990.
Nel 1943, Boni Albertoni, «tramite il cappellano della Rovella ad Agliate Brianza, dove gli Albertoni con la villa possiedono la cappella funeraria e l'archivio», offriva l'epistolario «in vendita al vescovo di Como, monsignor Alessandro Macchi», che, tramite il mecenatismo del commendatore Nullo Vincenzo Sala di Milano, «l'acquistava per la sala innocenziana del suo episcopio (Gini, Epistolario 1977, p. XXI).
– Archivio storico della diocesi di Como <Como, 1991 - >, dal 1990 circa.
Per una migliore conservazione e per permettere la consultazione, in occasione dell’apertura al pubblico dell’Archivio storico della diocesi di Como, l’epistolario fu consegnato a don Saverio Xeres, direttore dell’Archivio.
L’epistolario è costituito da 145 lettere, così suddivise:
1) 133 lettere di Benedetto Odescalchi, nobile comasco che divenne cardinale nel 1645 e successivamente papa col nome di Innocenzo XI (21 settembre 1676 - 12 agosto 1689), scritte al nipote Antonio Maria Erba Odescalchi;
2) 12 lettere relative alla famiglia Erba Odescalchi.
DESCRIZIONE DEL FONDO ARCHIVISTICO IN
BeWeb
Fruizione
Bibliografia:
Epistolario innocenziano. Lettere del card. Benedetto Odescalchi e di Innocenzo XI° papa, a cura di Petro Gini, Società storica comense, Como, 1977, pp. I-XXXI;
P. Gini,
Epistolario innocenziano, in «Periodico della Società storica comense», XXXVI (1947), pp. 77-78;
P. Gini,
L’epistolario innocenziano dell’episcopio di Como, in
Conferenze innocenziane, Centro innocenziano di studi e propaganda, Como, 1958, pp. 1-16;
Notizie biografiche e lettere di papa Innocenzo XI, a cura di G. Colombo, Collegio degli Artigianelli - Tipografia S. Giuseppe, Torino, 1879.no al 1872.
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Note
(1) Precedentemente, sempre Pietro Gini scrisse che le lettere «furono sempre conservate nell’archivio Odescalchi, finché la marchesa Amelia Erba-Odescalchi, figlia del marchese Antonio, principe di Monteleone, sposando nel 1823 il conte Albertoni di Cremona, portò seco l’epistolario in parola» (P. Gini, Epistolario innocenziano, in «Periodico della Società storica comense», XXXVI, 1947, pp. 77-78, p. 78). La discrepanza, quindi, riguarderebbe la conservazione dell’epistolario presso l’Archivio Erba Odescalchi fino al 1823 oppure fino al 1872.